Per “fare esperienza” si intende consentire al processo stesso di accadere, far si che l’esperienza in formazione si concretizzi e si avveri nella dimensione reale.
I partecipanti devono poter ”toccare con mano” che ogni argomento che affronteranno è stato prima vissuto e sperimentato nella formazione, che rappresenta un ambito “protetto” e dedicato all’apprendere in senso lato, nel quale il mettersi in gioco significa realmente scoprirsi e misurarsi.
Per questo proponiamo l’utilizzo di metafore dentro le quali i soggetti possano “giocare la loro partita”. Tale metodologia viene utilizzata sia in situazione out-door sia in-door.
L’attività formativa si suddividerà in due grandi aree, che sono l’agire la metafora e il debriefing, sia in sottogruppo che in plenaria. Tali momenti saranno accompagnati dall’utilizzo di tavole sinottiche concettuali, attraverso le quali ogni momento vissuto verrà rielaborato all’insegna di quanto accaduto, del suo significato formativo e della sua traducibilità simbolica in azienda.
La metafora de “La Peste a Venezia”
• La metafora proposta è quella di una grande epidemia da scongiurare: la Peste a Venezia. Il problema coinvolge tutti come di solito capita … è sempre colpa di qualcun altro, ci sono alibi, paure…, è necessario superare molte “difficoltà”.
• C’erano dei frati appartenenti a diversi ordini religiosi, mandati a Venezia per bonificare la città. Il significato metaforico della fatica, della sfida della meta raggiunta, del bisogno degli altri (cliente interno ed esterno) del superamento delle prove, dell’esporsi è abbastanza evidente.
• Il campo di battaglia (mercato, territorio…) è spesso insidioso, pieno di ostacoli e di prove da superare, prove nelle quali è necessario assumere una grande capacità di adattamento, di problem solving e di creatività.
• Il territorio è sia ambiente ostile sia il luogo dei tesori da “razziare”, il luogo delle opportunità. I monaci dovevano essere in grado di esplorare questo territorio, di comprenderne le caratteristiche, di decifrarne le informazioni, di contattare la popolazione.
• Lo schema formativo è momento piacevole, “avventuroso” e ricco di significati e di know how. Perché permette di far “accadere” realmente qualcosa, ovvero di riprodurre nella metafora quanto accade nella realtà.
• Non siamo in un reality, o in una esercitazione, ma ad un’azione nella quale il “vestire panni” diversi dal solito produce realmente degli effetti, sui quali poi riflettere e confrontarsi, all’interno non di una casualità, ma di un disegno formativo e pedagogico ben preciso e sinergico con gli obiettivi organizzativi indicati dal committente.
• Al fine di facilitare la comprensione dello strumento è stato costruito uno schema che permette una più efficace lettura e interpretazione.
• L’esperienza formativa giocata nel modo descritto e collocata all’interno di un più ampio incontro aziendale, consente ai partecipanti di “portare con sé” alcuni simboli – ricordo che diventeranno delle key word da utilizzare nella quotidianità.
• La memoria formativa contribuisce a far crescere la professionalità e la consapevolezza del team, anche in termini di simboli e appartenenza.
• Questa metafora è proposta in soluzione di Outdoor training.