Innovazione, Etica, Trasparenza, Ambiente nel social web: le Community interne - Salef
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Innovazione, Etica, Trasparenza, Ambiente nel social web: le Community interne

Abbiamo partecipato ad un workshop che aveva come tema “Innovazione, Etica, Trasparenza, Ambiente nel social web: le domande della Community alle aziende”. Il pubblico era rappresentato da una ventina di PMI, in prevalenza alle prime armi in merito ai social media ed al social business (social network interno all’azienda per supportare le attività di condivisione e di collaborazione).
Riportiamo qui di seguito una traccia degli argomenti che abbiamo affrontato e discusso con i partecipanti.

La strada  del social business rappresenta in primis e in ogni caso, un percorso di community building.

Il paradigma di fondo parte dal considerare che l’azienda,  l’ente, l’impresa, sono prima di tutto una vera  e propria comunità organizzata, all’interno della quale giocano elementi quali:
–  L’appartenenza, il senso di comunità, l’integrazione simbolica, la condivisione di bisogni e molto altro
–  Livello di maturità. Una griglia di lettura come quello del livello di maturità dell’azienda come una Community, i riferimenti sono rappresentati dalla coniugazione fra maturità e comunità.

Quando una Community è matura?

Quando la stessa prende consapevolezza del suo essere tale e si riconosce negli ingredienti che la caratterizzano.
Avere un approccio interno ed esterno di social business significa avere ben chiaro che le competenze sono presenti nel sistema e che le stesse vanno valorizzate, condivise, elaborate, messe a disposizione della community.
Per fare questo non bastano i proclami o la buona volontà in quanto il tutto dev’essere messo a sistema.
Un‘impresa che oggi vuole stare sul mercato ma soprattutto vuole generare una mentalità vincente e dar vita a circuiti virtuosi deve saper mantenere vico il suo sogno e non può prescindere dai seguenti must:

Etica, ambiente, innovazione, trasparenza

All’interno di un approccio social,  finalizzato al business o meglio al “professionale”,  la community è una risorsa e i problemi sono l’occasione per il  cambiamento e non si può risolvere un problema con la stessa logica che lo ha generato (abitudine questa invece più che consolidata nelle imprese)
All’interno della community aziendale, la gerarchia, la policy, le procedure, gli organigrammi, etc  fanno parte del sistema e della cultura organizzativa ma in un approccio social si deve procedere verso una diversa cultura legata ai processi decisori e verso una ben chiara definizione di potere, ovvero inteso come “la possibilità di produrre e/o impedire cambiamento”.
Parte di questo potere cosi come ovvio,  è in carico all’ordine gerarchico, un’altra parte deve essere riconosciuta alla community stessa. Community  intesa come cliente interno, cliente esterno, stakeholders:
imageLa community va messa  in grado di monitorare e controllare il proprio percorso, al fine di riconoscere le proprie  potenzialità e  capacità: il sistema cresce, l’empowerment è reale!
Tutto ciò non può essere lasciato al buon senso solamente o all’intuizione di pochi ma va messo a sistema, manutentato e tutelato come ogni processo di crescita e sviluppo che conduca  al successo e che si trasformi in modus operandi e modus pensandi.
Le resistenze al cambiamento sono fisiologiche, se impediscono però una vera evoluzione esse divengono patologiche e impoveriscono la vision aziendale.

“ E’ il cambiamento, il continuo cambiamento il fattore dominante nella attuale società.
Nessuna decisione può essere presa senza considerare il mondo non soltanto per quello che è, ma per quello che sarà” .

Isaac Asimov

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